BIBLIOTOPIA

GLI INCOMBUSTIBILI

GIUSEPPE LEONI
l'uomo incombustibile di Parè

di Giorgio Castiglioni

ATTENZIONE: Pagina in costruzione. Sarà prossimamente ampliata con una descrizione dei numeri di Giuseppe Leoni e con altre informazioni.

 

All'inizio del XIX secolo fecero notizia in tutta Europa le imprese di Giuseppe Leoni, conosciuto anche come il signor Lionetto o monsieur Lionnet. Leoni si presentava al pubblico come "l'uomo incombustibile": faceva passare ferri roventi sulle braccia, sulle gambe e sui capelli, beveva olio bollente, metteva mani e piedi nel piombo fuso, teneva tra i denti una sbarra incandescente, metteva in bocca piombo fuso.
Giuseppe era nato a Parè, un paese non molto distante da Como, il 5 aprile 1778 da Caterina Bianchi e Gregorio Leoni.

L'atto di battesimo di Giuseppe Leoni (dai registri della parrocchia di Parè):
Anno Domini millesimo septingentesimo septuagesimo octavo die quinta Aprilis
Ego Franciscus Cassina Paredi Rector baptizavi infantem hodie natum
ex Gregorio Leone filio quondam Ioseph et Catharina Blanca filia V.O. Comi hujus Paretiae
jugalibus cui impositum fuit nomen Ioseph Patrini fuere Baptista Butti
filius quondam Santini et Marta Martinelli filia Ioannis ambo Paredi

(Nell’anno del Signore 1778 il giorno 5 aprile io Francesco Cassina parroco di Parè ho battezzato un bambino nato oggi da Gregorio Leoni del fu Giuseppe e Caterina Bianchi figlia dell’Ospedale di Como coniugi di questa parrocchia e al quale fu dato il nome Giuseppe. I padrini furono Battista Butti del fu Santino e Marta Martinelli figlia di Giovanni, entrambi di Parè)

Giuseppe, dopo aver lavorato come garzone a Como, passò al servizio di Galeazzo Serbelloni e con lui andò in Francia. Sposò una donna francese ed ebbe una bambina che morì di rosolia a soli sette anni, in Olanda. Tra la fine del 1807 e l'inizio del 1808 si esibì in Italia, a Torino, a Milano e a Como. L'incasso del primo spettacolo di Como fu dato in beneficenza per i poveri della parrocchia del Duomo e di Parè.
A Torino, Giorgio Follini, professore di filosofia, fisica e geometria nel seminario di Torino, lo invitò a mostrare i suoi numeri davanti a lui e ad altri studiosi per cercare di capire i trucchi impiegati da Leoni. Anche Luigi Sementini, professore di chimica all’università di Napoli, volle spiegare come monsieur Lionnet potesse sembrare un "uomo incombustibile".
Alcuni espressero giudizi negativi su Leoni, bollato come "ciarlatano". Con maggiore buon senso, altri, come l'erudito comasco Giambattista Giovio e il naturalista Carlo Amoretti, facevano notare che si trattava semplicemente di uno spettacolo.