GLI INCOMBUSTIBILI
RICHARDSON |
a cura di Giorgio Castiglioni
Richardson (seconda metà del XVII secolo)
si esibiva in numeri come ingoiare carboni ardenti, vetro fuso e pece e cera
con zolfo in fiamme, mettersi sulla lingua carboni ardenti e farvi cuocere sopra
un pezzo di carne o un'ostrica, tenere con le mani e con la bocca ferri roventi.
Un suo domestico rivelò che il segreto di Richardson era l'aver reso
insensibile la pelle al calore con frizioni di una mistura di "spirito
di zolfo" (acido solforico), sale d'ammoniaca, essenza di rosmarino e succo
di olive. Pare, inoltre, che quando metteva i carboni sulla lingua avesse cura
di porre in mezzo un sottile pezzetto di carne che evitava la bruciatura nel
primo momento, dopodiché era la saliva a tutelare la lingua dell'artista.
Per evitare di avere noie con gli oggetti inseriti, poi, sembra che Richardson,
dopo lo spettacolo, si procurasse il vomito.
FONTI:
* Le secret du mangeur de feu communiqué à l’Auteur
du Iournal par M. Panthot Doct. M. & Professeur aggregé au College
de Lyon, in “Journal de Sçavans”, 1680, pp.251-252;
nuova ed., 1730, pp.147-148. L’articolo fu ripubblicato, con qualche variante
ortografica ed un taglio di alcune righe, in “Il Corriere milanese”,
n.11, 25 gennaio 1808, pp.87-88, in aggiunta ad una notizia su un’esibizione
di Giuseppe Leoni.
* Harry Houdini, The miracle mongers and their methods, New York :
Dutton, 1929, pp.17-21.
* Olivier Roy, Les hommes salamandres, Paris : Desclée de Brouwer,
1931, pp.26-28.
Inserito: ottobre 2007.