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MAH, n.2, dicembre 2005, p.4
VISTO ALLA TV
Enigma (Rai 3, 26 agosto 2005).
L’enigma di una puntata della trasmissione condotta da Corrado Augias
è la stella della criptozoologia, il mostro del Loch Ness. Esiste veramente?
In studio a sostenere la possibilità dell’esistenza del mostro
ci sono i criptozoologi Franco Tassi e Maurizio Mosca. La tesi più in
voga tra i criptozoologi è che il mostro del Loch Ness sia un pinnipede
dotato di un lungo collo (ciò ha portato a coniare il nome scientifico
Megalotaria longicollis). Mosca, che già nel suo libro Mostri
dei laghi (Milano : Mursia, 2000) aveva avanzato l’ipotesi che il
presunto mostro del lago di Van, in Turchia, potesse essere un sirenide, propone
questa interpretazione anche per il più famoso dei mostri. A suo parere
i misteriosi inquilini del lago scozzese, che si sarebbero estinti negli anni
’30 del secolo scorso, potevano essere ritine.
La ritina di Steller (Hydrodamalis gigas) è un grosso animale
marino che viveva nel mare di Bering. Scoperta nel XVIII secolo, nel giro di
una trentina d’anni, incapace di sfuggire alla caccia dei marinai, era
già estinta. E’ quindi difficile pensare che animali di tali dimensioni
e incapaci di nascondersi in modo efficace anche quando venivano sterminati
possano essere sempre sfuggiti ad un’osservazione precisa.
Marco Morocutti, rappresentante del Cicap
(Comitato italiano per il controllo sulle affermazioni del paranormale, la più
importante associazione di scettici in Italia), ricorda che alcune foto si sono
rivelate dei falsi e che, anche con mezzi non sofisticati, si possono costruire
foto di “mostri”, dandone una dimostrazione pratica in studio.
Anche Danilo Mainardi, etologo noto anche per le sue apparizioni a trasmissioni
come “Quark” e “Superquark”, è convinto che il
mostro non esista. Correttamente fa notare che non si può parlare di
un mostro: per la sopravvivenza della specie è necessario un certo numero
di esemplari e questo rende assai difficile che siano sempre sfuggiti ad una
seria osservazione scientifica tanto più che, Se si suppone che siano
mammiferi o rettili, dovrebbero salire a galla periodicamente per respirare.
Una tiratina d’orecchie agli autori dei testi dei servizi: i plesiosauri,
contrariamente a quanto abbiamo sentito dire, non sono dinosauri.