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MAH, n.3, marzo 2006, p.1

IL MOSTRO DEL LARIO ALLA RIBALTA
di Stefano Rai

Questo terzo numero di “Mah” è interamente dedicato al mostro del lago di Como. Ampio spazio dedichiamo alla conferenza Incontro con il lariosauro, tenuta a Como il 3 marzo 2006, dove del lariosauro si è parlato sotto diversi aspetti, dalla paleontologia (c’è un rettile marino del triassico cui è stato dato questo nome), alla raccolta di voci su animali misteriosi nel lago di Como (quello inventato nel novembre del 1946 era stato chiamato appunto “lariosauro”), alla letteratura (il mostro è comparso anche in due romanzi). Tra i relatori, c’era anche il nostro esperto di animali misteriosi (e di come spesso misteriosi non siano) Giorgio Castiglioni. Il nostro collaboratore è stato anche tra le persone intervistate nel documentario di Massimiliano Sbrolla Le valli dei basilischi, trasmesso il 21 febbraio su Rai Tre all’interno del programma “Geo & Geo”, di cui presentiamo una recensione. Anche in questo caso, argomento del suo intervento sono stati i mostri del Lario.
L’avvistamento più recente raccolto da Castiglioni è quello del luglio del 2003, descritto in due forum su internet: una specie di anguilla lunga tra i 10 e i 12 metri. L’autore dell’avvistamento è Enzo che – scrive un altro utente del forum – ha al suo attivo anche la scoperta delle “piramidi di Montevecchia” (deve quindi trattarsi di Vincenzo Di Gregorio) ed altro ancora. A questo anguillone, Castiglioni ha dedicato un articolo che pubblichiamo in questo numero. Lo aveva già citato alla conferenza sul lariosauro, considerando più plausibili le ipotesi di un gruppo di pesci che nuotavano compatti o di riflessi di luce sulla superficie del lago. Letto il resoconto della serata inserito nel forum dal nostro collaboratore Pietro Tipori, Enzo se l’è presa e, nella sua polemica, ha allargato il campo: “E’ possibile che tutti gli Ufo siano dei palloni sonda? Per me è una grossa forma di presunzione. Chi fa queste conferenze parte dal presupposto che “la gente è scema”… e non avendo competenze specifiche su di un settore, NON PUO’ SCOPRIRE cose che un “esperto del settore” ignora. Questo atteggiamento l’ho spessissimo incontrato in archeologia” (forum di Antikitera.net, intervento del 6 marzo 2006).
Spero di non fare arrabbiare ancor di più Enzo, ma credo che sbagli su tutta la linea. La conferenza di Como ha, al contrario, dimostrato di considerare la gente intelligente, rifuggendo la banalità e il “sensazionalismo” che spesso accompagnano il tema dei “mostri”. Né si può parlare di pregiudizi, dal momento che oltre al nostro collaboratore, scettico, è stato invitato anche un criptozoologo. Enzo parla di presunzione, ma non è forse presunzione da parte sua chiedere che, senza prove concrete, si creda a lui ignorando il parere degli “esperti del settore”? In presenza di un qualche riscontro saremo pronti a discutere di ufo, anguille lacustri di 10 metri e misteriose piramidi, ma, per ora, ci sia permesso di restare scettici.