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MAH, n.16, giugno 2009, pp.1-2

Pseudoscienza e pseudoecologia
PALLINE MAGICHE PER IL BUCATO
a cura della redazione

La “Biowashball” è una sorta di pallina contenente “microsfere di ceramica” che, messa in lavatrice, garantirebbe un lavaggio efficace quanto quello con i detersivi. Una spesa di una trentina di euro per l’oggetto in questione ne risparmierebbe una ben maggiore in detersivi e, inoltre, usare la Biowashball invece degli inquinanti detersivi sarebbe, dice il suo sito, “un gesto infinito per la natura”. Ma come fa questa magica pallina a ottenere risultati così sorprendenti? Il sito parla di infrarossi e di ioni, ma non si capisce come di fatto rimuoverebbero lo sporco.
In una puntata della trasmissione “Mi manda Rai Tre” (28 novembre 2008), Gérard Imbert, responsabile del marketing, afferma che tutti gli esseri viventi emettono ioni positivi, mentre i batteri (che peraltro sono esseri viventi) e i minerali emettono ioni negativi, il che non spiega nulla del presunto funzionamento della palla magica, ma chiarisce che il termine “ioni” è usato in un modo che non ha nulla a che vedere con ciò che gli ioni realmente sono.
E non è tutto. Secondo Imbert, nella Biowashball ci sarebbero microrganismi che fanno la fotosintesi. Lo dice anche Steve Grangier, della LSB di Losanna, distributrice della pallina magica, in un altro programma, “Patti chiari” (sull’emittente nazionale svizzera Tsi 1, 16 gennaio 2009). Nessuno dei due spiega, però, come la fotosintesi fatta al buio tra i panni del cestello da queste creaturine, peraltro mai viste da nessuno, potrebbe pulire i panni.
In entrambe le trasmissioni il compito di mostrare l’infondatezza di tali affermazioni è toccato ad Anna Tampieri, del Cnr di Faenza. Tampieri, che ha analizzato la Biowashball, ha chiarito che tutto quel che si può dire è che contiene ossido di titanio, che può avere un effetto antibatterico, ma la quantità presente nella palla magica è così ridotta da essere del tutto insufficiente a produrre un minimo risultato.
La stroncatura dell’esperta non sembra preoccupare Imbert che butta là una frase a effetto dicendo che i loro esperti sono le donne che la usano e ne sono soddisfatte. Lo stesso dice nel suo blog Beppe Grillo, il comico-predicatore che della Biowashball è un grande promotore.
I sostenitori della Biowashball affermano che funziona perché il bucato messo in lavatrice con la pallina magica esce pulito. Già, ma anche mettendolo senza pallina né detersivo uscirà più pulito di come è entrato semplicemente perché l’acqua anche da sola lava. Se si vuole dimostrarne l’efficacia bisognerà quindi confrontare i risultati del lavaggio con sola acqua, con la Biowashball e con un detersivo. E’ quel che hanno fatto le riviste “Il salvagente” e “Altroconsumo” e la citata trasmissione “Patti chiari”. Il verdetto è stato unanime. Mentre quello con il detersivo si dimostra più efficace, tra i lavaggi con e senza Biowashball non c’è alcuna differenza. Conclude quindi “Altroconsumo”: “Se amate l'ambiente, dunque, non spendete i 35 euro di Biowashball: limitatevi a usare meno detersivo”.
La Biowashball non è l’unica pallina da bucato in circolazione. Non si tratta neppure di una novità. Già anni fa ne erano stati messi in commercio oggetti simili, sempre accompagnati da spiegazioni pseudoscientifiche, pretese ecologiche e nessuna prova valida. Un esempio è la svedese Magic Ball, molto somigliante alla Biowashball nell’aspetto e dello stesso colore.
Uno dei casi più clamorosi è stato quello della “Laundry Solution”, commercializzata dalla TradeNet, un’azienda posseduta e diretta da membri della “chiesa” di Scientology. Si tratta di una pallina semitrasparente contenente un liquido blu, presentato come acqua “strutturata”, “attivata” da “cristalli IE”. Tale liquido, senza entrare in contatto diretto con l’acqua del lavaggio e il bucato (è sigillato all’interno della sfera e d’altra parte non sarebbe pensabile che una quantità così ridotta possa bastare per l’elevato numero di carichi di cui si parla), con la sua carica agirebbe sulla carica, di segno opposto, dello sporco causandone il distacco dai panni.
Anche in questo caso, vengono usati termini che vogliono apparire scientifici, ma che di scientifico non hanno nulla. Il liquido contenuto nella pallina, analizzato, si è rivelato essere semplicemente acqua con un colorante blu e un additivo per fare schiuma, con buona pace di Shui-Yin Lo, lo “studioso” dei fantomatici cristalli IE, che, per la serie “una bufala tira l’altra”, ha messo in relazione la sua acqua “strutturata” anche con l’omeopatia.
Nel 1999 la Federal Trade Commission, ente pubblico statunitense che vigila sul commercio, è intervenuta sul caso della “Laundry Solution”, vietando di pubblicizzarla parlando di acqua strutturata e cristalli IE, dato che la loro esistenza non è mai stata provata né nella pallina né altrove, sostenendo che lo sporco viene allontanato da cariche positive emesse dalla pallina e dicendo che lava quanto i detersivi e “che tale prodotto è una soluzione ai problemi dell’inquinamento di fiumi, torrenti, laghi e oceani” senza avere prove scientifiche affidabili a favore di tali pretese.


Per saperne di più:
Federal Trade Commission v. Tradenet Marketing:
http://www.ftc.gov/os/caselist/9823018.shtm
The Laundry Solution: http://sniggle.net/Laundry/index.php
Cecil Adams, Do laundry balls really work?, “The Straight Dope”, 25 luglio 1997:
http://www.straightdope.com/columns/read/944/do-laundry-balls-really-work
Paolo Attivissimo, Beppe Grillo e la palla magica, blog “Il disinformatico”, 28 novembre 2008 e
successivi aggiornamenti: http://attivissimo.blogspot.com/2008/11/biowashball-una-palla.html
Biowashball: senza detersivo, e si vede
, Altroconsumo.it, 14 aprile 2009:
http://www.altroconsumo.it/grandi-elettrodomestici/biowashball-senza-detersivo-e-si-vede-s241443.htm

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